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al testo di Lorena Turri
Canto lugubre
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Canto lugubre di-speranza Lenore, Lenore! Mon amour, amour Mai più, perché? Più mai
La notte s’attorciglia agli occhi in sospettoso sonno sull’orrido tappeto in rosso sangue s’allungano spettrali dita
rintocchi di passi cadenzati al ritmo lento di un fuoco lento lento e spento vento di pallida Morte in luna piena di gratia plena. Bieco un corvo cieco rompe l’orribile silenzio con gracchio fiacco e poi più nulla.
Mai più, Lenore più mai.
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Maria Musik
- 31/07/2011 22:27:00
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Lorena non smentisce la sua capacità trasformista e trasversale. La ballata della bimba morta. Decisamente notevole.
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Lorena Turri
- 31/07/2011 15:37:00
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Ho corretto, Lino, il primo distico. E che io sono sempre in bilico tra speranza e disperanza... Grazie di cuore per lapprezzamento.
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lino
- 31/07/2011 13:20:00
[ leggi altri commenti di lino » ]
Mi hanno colpito due varianti. Al Corvo di Poe, i cui occhi erano di fuoco, lei ha sostituito un corvo cieco e il suo gracchio lha fatto diventare fiacco ("e poi più nulla", riferibile al gracchio stesso). Mi pare che sia stato tolto qualcosa alla torva maestosità del Corvo di Poe, e non per creare assonanze e rime, quanto piuttosto per svilirne il cupo messaggio. Sbaglio? Se nel primo distico fosse scritto di-speranza ne sarei più certo. Apprezzata, in ogni caso.
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Loredana Savelli
- 31/07/2011 12:30:00
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Effettivamente è un canto e musicalissimo. Ciao, buona domenica.
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